Riti e Manifestazioni natalizie
Il Natale a Gallipoli
A Gallipoli Natale vuol dire presepi e pastorale;
è una tradizione antichissima sempre viva e coinvolgente
quella di allestire il presepe.
Nelle case del centro storico si comincia per tempo perché,secondo
una antica tradizione, il presepe deve essere pronto per l'8
dicembre festa dell'Immacolata; quando si sceglie lo spazio
dove collocarlo, mobili e suppellettili vengono spostati senza pensarci
più di tanto. I materiali usati sono diversi, dal sughero,
alla sabbia, al polistirolo,al legno, alla cartapesta; alle volte
chi si incarica della preparazione, preferisce costruire da sé
"i pupi",in terracotta, confezionando anche gli abiti.
Il presepe, raramente, ogni anno è uguale al precedente;
magari si riutilizzano alcune parti ma il bello sta proprio nel
rinnovarlo sia per la propria soddisfazione sia per il piacere di
farlo ammirare a parenti e amici.
In un presepe che si rispetti non deve mancare "lu macu
te la steddha", un personaggio che guarda il cielo ed è
simbolo della stoltezza e i Re Magi che, secondo l'antica
tradizione, sono quattro: "lu Re Tromba, lu Re Carusu, lu
Re Vecchiu e lu Re Moru" presumibilmente tenendo presente
i quattro angoli della terra da cui tutti accorrevano per adorare
il Bambinello.
In alcune case ancora oggi resiste la tradizione di sistemare pupi
che riproducono la "strage degli Innocenti" e il
28 dicembre, giorno che ricorda questo evento, si copre o
addirittura si toglie il Bambinello dal presepe quasi si voglia
proteggerlo.
Anche in diverse chiese sia del centro storico che del borgo nuovo
vengono allestiti i presepi e si possono ammirare bellissimi pezzi
antichi in cartapesta che vengono tirati fuori dagli armadi per
l'occasione. Ancora oggi resiste la tradizione, in alcune case,
di disfare il presepe il giorno della Candelora, il 2 febbraio.
La Pastorale
È stata scritta da un ignoto compositore gallipolino; brano
molto originale, alterna toni pacati ad altri intensi che penetrano
nell'animo e suscitano una forte emozione soprattutto quando la
pastorale viene ascoltata nel silenzio dell'alba.
E' il 15 ottobre che viene suonata per la prima volta in occasione
della Festa di S.Teresa dando l'avvio ai riti natalizi, poi le note
di questa dolce ninna nanna per il Divino Fanciullo si diffonderanno
per le strade del centro storico nel giorno di S.Cecilia il 22 novembre,
di S.Andrea il 30 novembre, il 7 dicembre vigilia dell'Immacolata
e il 13 dicembre S.Lucia, tutte feste che preannunciano il Santo
Natale e che in Gallipoli sono molto sentite e caratterizzate
dalla preparazione di piatti particolari come "le pittule"
frittelle di rape, baccalà, calamari, pesciolini (in gallipolino
minoscia).
Gli strumenti usati sono: la fisarmonica, la chitarra,
i violini, i mandolini, i pifferi e il triangolo; i musicanti, anticamente,
per riposarsi un po', bussavano alle porte di casa di conoscenti
che li facevano entrare e offrivano loro un bicchierino di anice
accompagnato da qualche tarallo zuccherato e altri dolci tipici
come le "pittedde" e le "cozze".
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